Le aziende giapponesi tentennano a ritirarsi dalla Russia. Preoccupazioni per il presonale assunto e timori nei confronti della Cina
Uno dei principali fattori alla base del crescente ritiro delle aziende giapponesi dalla Russia si basa sulla previsione che la situazione diffcilmente possa migliorare a causa del protrarsi dell'invasione dell'Ucraina. Tuttavia, secondo un'indagine del Teikoku Databank, solo il 16% di tutte le aziende giapponesi che operano in Russia ha deciso di ritirarsi dalle attività, collocandosi penultimi tra i paesi del G7. Sembra che ad inibire la decisione di abbandonare la Russia vi siano preoccupazioni come la responsabilità nei confronti delle persone assunte sul luogo o il timore di essere rimpiazzati da aziende cinesi.
"Prendendo in considerazione la situazione internazionale, abbiamo deciso che non ha alcun senso continuare a svolgere attività economiche".
L'8 febbraio si è tenuta a Tokyo una conferenza stampa sui risultati finanziari dell`azienda vetraria AGC. Il vicepresidente Miyaji Shinji ha rivelato che l'azienda sta prendendo in considerazione l`eventualità di cedere il business ad aziende russe.
L'azienda produce vetro per auto e costruzioni in Russia e impiega circa 2.000 persone. Le vendite dell'attività russa nell'anno fiscale 2022 sono state di circa 40 miliardi di yen, pari a meno del 2% delle vendite totali. Poiché il futuro della guerra in ucraina non è chiaro, l'azienda si ritirerà dal mercato non appena verrà deciso un cessionario.
Anche la Hitachi Energy, società di elettronica per la trasmissione e la distribuzione di energia elettrica della Hitachi Ltd, ha annunciato il 31 gennaio di aver venduto le sue attività in Russia a un gruppo imprenditoriale locale. E i giganti del settore automobilistico Nissan e Mazda avevano dovuto vendere le loro attività a centri di ricerca automobilistici locali e a joint venture per 1 euro ciascuna nel novembre dello scorso anno.
D'altro canto, la Japan Tobacco Inc, le cui entrate provenienti dalla Russia rappresentano più del 20% del totale, afferma: "Ci siamo già procurati le materie prime necessarie e le abbiamo anche già pagate. Manteniamo piú di 4000 dipendenti e poi dobiamo rendere conto anche ai nostri clienti". Anche i Gruppi NTT e KDDI continuano a fornire alcuni servizi tra cui quelli per le comunicazioni internazionali.
Asamoto Kuniya, direttore generale della Japan External Trade Organization (JETRO), ha dichiarato: "Non è facile interrompere un'attività che è stata avviata dopo un lungo arco di tempo. C'è una responsabilità nei confronti dei clienti e dei dipendenti, e ci sono anche casi di aziende cinesi che hanno preso il loro posto", spiegando così le difficoltà nel prendere la decisione di ritirarsi dal mercato russo.
Fonte: Sankei shinbun 2023/2/20