Picco di infezioni a Shanghai... Una dottoressa giapponese denuncia il divario tra "la vita ospedaliera" e quella "quotidiana". Preoccupazione per la diffusione dell'infezione durante il Capodanno cinese.
Dopo che il 7 dicembre 2022 il governo cinese ha improvvisamente allentato la politica zero covid, si è verificata un'esplosione di nuove infezioni in molte parti del Paese. Nella capitale Pechino, la malattia si è diffusa a tal punto che "circa l'80% dei cittadini è stato infettato" e per un certo periodo la gente è quasi scomparsa dalle strade, anche nel centro di Pechino.
Il 29 dicembre 2022, un esperto del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, responsabile della lotta alle malattie infettive in Cina, ha dichiarato che la diffusione del covid aveva superato il picco a Pechino e Tianjin, ma la situazione era grave nelle province di Shanghai, Chongqing, Anhui, Hubei e Hunan.
Sui social network cinesi sono state diffuse numerose immagini non solo degli ospedali di Shanghai che traboccano di pazienti, ma anche delle persone in coda alle sale funerarie e ai forni crematori.
Cosa sta succedendo a Shanghai, dove vive il maggior numero di giapponesi (36.614 al 1° ottobre 2022, secondo il sondaggio del Ministero degli Affari Esteri sui residenti giapponesi all'estero)?
La dottoressa Tomonari Akiko, che lavora da sette anni al Parkway Medical, un ospedale internazionale di Shanghai, sottolinea che "il coronavirus a Shanghai dovrebbe raggiungere il picco intorno all'inizio o alla metà di gennaio".
Le camere di terapia intensiva sono quasi piene
-Qual è la situazione attuale delle infezioni a Shanghai?
Il numero di nuovi casi di infezione a Shanghai è aumentato drasticamente dalla metà di dicembre dello scorso anno. A un certo punto, nel nostro ospedale, circa l'80% del personale era infetto e non poteva venire al lavoro. Nel piano in cui lavoro ci sono 20 infermiere, ma un giorno 19 non sono potute venire al lavoro e ne è rimasta solo una. Eravamo anche così a corto di personale che c'erano giorni in cui anche i medici non potevano venire al lavoro e altri medici dovevano sostituirli, o addirittura fare lavori che i medici non dovrebbero fare.
L'ospedale è molto affollato dall'inizio dell'anno e ho l'impressione che il numero di pazienti con malattie moderate o gravi sia in aumento; credo che la situazione delle infezioni a Shanghai abbia raggiunto il suo picco verso l'inizio o la metà di gennaio.
Riguardo al Pronto Soccorso notturno, ho sentito dire che prima che il numero di pazienti aumentasse a questo livello, i pazienti erano soliti recarsi all'ambulatorio per la febbre ed essere visitati in circa due ore, ma il 2 gennaio ci sono stati casi in cui il tempo di attesa è arrivato fino a otto ore.
Inoltre, negli ospedali di Shanghai c'era spazio nei reparti di terapia intensiva fino a circa la fine dell'anno, ma attualmente i reparti sono quasi pieni e i letti dell'ospedale generale traboccano di pazienti. La situazione è tale che i medici di dermatologia e di altri reparti, che normalmente non utilizzerebbero respiratori, ora ne fanno uso quando hanno a che fare con i pazienti.
Settore sanitario in una condizione "senza precedenti"... ma le strade sono gremite di gente.
-Lei ritiene che l`attuale situazione sia la più complicata dall'inizio della pandemia?
I pazienti non hanno un posto dove andare negli ospedali e, quando lo fanno, devono aspettare per ore. È una situazione senza precedenti: stiamo quasi esaurendo le risorse sanitarie, e poi gli operatori sanitari sono esausti.
Gli ospedali non sono mai stati così male da quando il covid ha incominciato a diffondersi nel 2020. La situazione attuale è che siamo completamente presi da quello che abbiamo davanti agli occhi. Non abbiamo il tempo per pensare in prospettiva sul da farsi; ogni minuto, ogni secondo, portiamo avanti il nostro lavoro e, quando ce ne accorgiamo, la giornata è finita.
D'altra parte, ora, passeggiando per le strade di Shanghai, la folla è tornata alla normalità, come se non fosse successo nulla. Molte persone fanno visita alle attrazioni turistiche di Shanghai. Ma quando si entra nell'area dell'ospedale, questi traboccano di pazienti e l'ospedale è stracolmo di gente. C'è un enorme divario tra la situazione ospedaliera e la vita quotidiana per le strade.
-Qual è l'età dei pazienti che arrivano in ospedale?
Per quanto riguarda il nostro ospedale, abbiamo un'ampia gamma di pazienti nella nostra clinica per la febbre, dai neonati agli anziani. Nel caso dei giovani, si somministra loro una flebo, si prescrivono riduttori di febbre e altri farmaci e il gioco è fatto, ma per gli anziani si verificano molti casi di cambiamenti repentini delle condizioni e finiscono in ospedale.
-Sui sintomi dei pazienti?
Il virus ora prevalente in Cina è Omicron, che è considerato avere sintomi relativamente deboli. Le subvarianti Omicron riscontrate in altri Paesi sono considerate avere sintomi deboli o essere solo un comune raffreddore, ma il ceppo Omicron cinese non deve essere assolutamente sottovalutato. Abbiamo pazienti malati con sintomi medi o gravi in misura incomparabile con altri Paesi. Tuttavia, i dati ufficiali sulle persone infette in Cina non sono pubblicati, quindi si tratta di un vero e proprio passaparola e di esperienze di colleghi, ma credo che il punto chiave sarà cosa accadrà ai pazienti moderati e gravemente malati in futuro.
Un totale di oltre 2 miliardi di persone saranno in viaggio... Pericolo per la sanità durante il "Capodanno cinese"
-Il numero di persone infette aumenterà con il Capodanno cinese, quando ci sarà una grande migrazione di gente?
Penso proprio che aumenterà. Molte persone tornano a casa dei genitori nelle zone rurali e in altri luoghi durante queste feste, e ci sono già molte persone con le valigie sui treni, quindi penso che il flusso di persone inizierà circa due settimane prima delle festività.
Con la diffusione dell'infezione a Shanghai e Pechino, se i giovani delle aree urbane dovessero portarsi dietro l'infezione in campagna e le loro famiglie venissero contagiate, in una situazione del genere c'è la possibilità che ciò che sta accadendo ora a Shanghai possa accadere in futuro nelle città locali.
Un altro elemento di preoccupazione è che se il numero di persone infettate dovesse aumentare, ovviamente aumenterebbe anche il numero di malati moderati e gravi. I medici finirebbero per essere completamente presi da queste cure e quei pazienti colpiti da infarti o ictus in un momento del genere, si teme che finirebbero per aspettare, rischiando di aggravarsi, per via dei prontosoccorsi e delle altre strutture mediche congestionate da pazienti affetti da covid.
Fonte: FNN Prime Online 2023/1/9